Quando qualcuno eredita uno o più beni immobili, come erede o come legatario, nell’atto di accettazione dell’eredità o del lascito dobbiamo dichiararne il valore. Questo è un aspetto importante da considerare quando si accetta un’eredità, poiché il valore che assegniamo avrà importanti conseguenze sulla tassazione.
Cosa dice la norma legale?
Secondo la legge 29/1987 sull’imposta di successione e sulle donazioni (ISD), il valore da fissare è il valore di mercato. Ma un individuo che eredita un bene non sempre conosce il mercato immobiliare. Bene, in ogni caso, c’è qualcosa che dobbiamo considerare. Se non vogliamo che la nostra liquidazione dell’imposta di successione sia verificata in via prioritaria dall’amministrazione fiscale competente, il valore minimo da fissare è pari al valore catastale moltiplicato per un coefficiente che dipende dal comune in cui si trova l’immobile. Questo coefficiente può essere consultato sui siti web di ogni Comunità autonoma e viene modificato ogni anno, quindi dovremo consultare quello dell’anno in cui è avvenuta la morte del defunto. Infine, applichiamo un coefficiente 0,80 al risultato che ci dà e avremo il valore minimo da impostare. Il valore di mercato sarà quasi sempre superiore al valore minimo che abbiamo calcolato nel modo indicato. Ma nel caso in cui il valore di mercato fosse ancora inferiore, potremo indicare questo come valore dell’immobile, sempre sapendo che la nostra valutazione sarà probabilmente oggetto di revisione, quindi in una successiva procedura di verifica avviata dall’amministrazione fiscale dovremo fornire prove che giustifichino il valore che abbiamo attribuito all’immobile.
Ebbene, abbiamo già il valore minimo dell’immobile ai fini della verifica prioritaria da parte dell’Amministrazione Fiscale. È questo il valore che dobbiamo riflettere nella scrittura? Non necessariamente. Insistiamo, la legge richiede che il valore da dichiarare sia quello di mercato. Questo valore minimo ci consente di sapere che l’amministrazione fiscale non considererà prioritaria la sua verifica.
Sul valore che fissiamo si calcolerà la quota da pagare dell’imposta di successione, insieme agli altri beni che abbiamo potuto ereditare. Da questo punto di vista, si può pensare che meno valore diamo alla proprietà, meglio è, poiché meno imposta di successione pagheremo.
Certamente è così, ma dobbiamo pensare un po ‘all’uso futuro che vogliamo dare alla proprietà, perché se la nostra intenzione è quella di vendere la proprietà ereditata il prima possibile, può succedere che finiamo per pagare molto di più per la plusvalenza generata con la vendita dell’immobile rispetto a quanto risparmiato dall’imposta di successione. D’altra parte, a seconda di quale proprietà si eredita e da chi la si eredita, un valore più alto della proprietà non significa un maggior costo dell’imposta di successione, o, almeno, non un costo significativamente più alto.
Vediamo, quindi, che la valutazione di un immobile ereditato è complicata e, soprattutto, che può avere implicazioni fiscali future che comportano un costo maggiore del previsto. Se hai dei dubbi al riguardo, è meglio affidarti a un professionista.
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